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Magali

Magali
domenica 29 novembre 2015
La vita continua, ma il mio cuore è sempre là ...
Marie-Agnès Gillot
Oggi vi parlo di Daniela, del suo blog “calme et cacao”, capace di stregarti per l’atmosfera magica che si respira. Da lei ci si sente “accolti”.
Ho partecipato con molto piacere alla sua iniziativa “la danza delle scatole di latta”. Era sufficiente inviarle una mail affinchè lei potesse abbinarti ad un’altra persona, con l’intento di inviarsi reciprocamente una scatola di latta, nuova o usata, con dentro una ricetta.
Ho avuto molti ripensamenti prima di acquistare la scatola per la mia compagna di danza, per fortuna ero a Parigi e così avevo un attimino più di tempo, e ne ho scelto una che mi ha subito colpito per i suoi colori “caramellosi”.
A lungo ho meditato su quale ricetta scegliere, ero indecisa tra tre:
una a detta di tutti è il mio cavallo di battaglia, l’altra è la ricetta che dopo sei anni di blog è piaciuta di più alle mie papille e la terza è la ricetta del cuore.
Questo è uno scambio che sa di magia, si invia una scatola con una ricetta ad una persona sconosciuta, alla quale si deve necessariamente trasmettere un “pezzetto” di sé, perché la vita è fatta di attimi, momenti, emozioni, quindi la mia scatola non poteva che contenere la ricetta del cuore.
Il dolce per eccellenza della mia infanzia, che racchiude i bei momenti, un’atmosfera gioiosa, un profumo unico che ogni volta è capace di farmi tornare indietro nel tempo …
La mia scatola racchiude tutto questo …
Ringrazio tantissimo Serena, per la scatola che ho ricevuto, per la ricetta e il pensiero per Magali, e spero, di cuore, che il mio “strudel” possa donarle tanti attimi felici.
Ringrazio anche tanto Daniela per averci donato un po’ di magia, per averci fatto tornare indietro nel tempo facendoci provare emozioni infantili che danno gioia e riscaldano il cuore.
Eccomi qui a riproporvi la ricetta (che non avevo mai preparato) che ho ricevuto e la bellissima scatola, Serena mi manda così un ricordo di New York, città che ho sempre desiderato, ma non ho mai visitato, in cui sono convinta mi troverei benissimo!
Spero che un po’ della magica atmosfera sia arrivata fino a voi!
Ed ecco la ricetta che mi ha inviato Serena, fa da sfondo la bellissima scatola unita ad essa.
Brownies al cioccolato e lamponi di Serena
Ingredienti per uno stampo rettangolare 22X28 cm:
200 g di cioccolato fondente
200 g di burro
200 g di zucchero di canna integrale
4 uova
200 g di farina 00
¼ di cucchiaino di lievito per dolci
40 g id cacao amaro
200 g di lamponi freschi
2 pizzichi di fleur de sel
½ cucchiaino di essenza naturale di vaniglia

Preparazione:
accendete il forno a 160°.
Fondere il burro e il coccolato a pezzi in un pentolino antiaderente su fiamma bassissima, ricordandovi di girare spesso, così da far legare bene tra loro i due ingredienti.
Mettete n una ciotola le uova con lo zucchero e lavorate brevemente.
Aggiungete la farina, il lievito, il cacao amaro, il sale e la vaniglia.
Lavorate gli ingredienti e aggiungete a filo il cioccolato fuso.
Mescolate fino ad ottenere un composto liscio, lucido e privo di grumi.
Foderate lo stampo con un foglio di carta forno, trasferiteci dentro il composto al cioccolato, cospargete tutto con i lamponi premendoli appena nell’impasto e infornate per circa 40/45 minuti.
Il brownies non deve risultare asciutto, pertanto quando farete la prova dello stecchino, verficate che non ne venga fuori completamente asciutto.
Sfornate il dolce e fatelo raffreddare nello stampo prima di tagliarlo a quadretti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
domenica 22 novembre 2015
Ho addosso una tristezza, per me inusuale, che mi fa chiudere a riccio ancor di più.
La vita continua, giustamente, ma per le persone sensibili, non è semplici. In questi giorni ancor di più si sentono solo discorsi banali sugli accadimenti avvenuti di recente. Io più spesso mi domando di quanto in realtà ci dovremmo preoccupare di come conduciamo la nostra vita, la quotidianità, del significato profondo che dovremmo attribuirle, invece di preoccuparci di una nostra possibile e drammatica fine.
Perdonatemi non riesco a scrivere di più, ma vi invito solo a riflettere.
Da un po’ di tempo avevo preparato questa ricetta per partecipare al contest di Flavia
Pur essendoci tantissime ricette che mi attiravano nel blog della bravissima Elena, essendo appena tornata da Parigi, avevo scelto d'istinto questa ricetta, a dimostrazione che questa città alberga sempre nel mio cuore. Entrare nel blog di Elena, ci si sente a proprio agio, perchè ci sono veramente un'infinità di ricette per tutti i gusti e da lei si respira un'aria di tranquillità che ti avvolge unitamente ai profumi che sprigiona la sua cucina!


Croque madame agli spinaci
Ingredienti per 2 persone:
4 fette di pane a cassetta Poilane
20g di Parmigiano Reggiano
80g di spinaci surgelati (purtroppo!)
2 cucchiaini di olio evo
1 uovo
1 cipollotto
1 cucchiaio di latte
sale e pepe

Preparazione:
tostate il pane sulla griglia, in modo da renderlo croccante.
Passate gli spinaci in padella con 1 cucchiaino di olio, aggiustate di sale.
Farcite il pane mettendo gli spinaci passati e sottili scaglie di parmigiano.
In una scodella sbattete l'uovo con il latte, aggiustare di sale e pepe.
In una padella stufate con 1 cucchiaino di olio e un poco di acqua il cipollotto affettato per 5-10 minuti, poi unite il latte con l'uovo e strapazzate.
Nel frattempo passare al microonde la croque per 1 minuto in modo che il formaggio interno si sciolga.
Decorate la croque con l'uovo strapazzato, aggiungete anche altre scaglie di grana e pepe appena macinato.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
sabato 14 novembre 2015
Scrivo con il cuore colmo di affanno, dolore, empatia per i parigini.
Chi mi conosce sa che ormai, da oltre trent’anni Parigi è la mia città, il luogo in cui mi sento al sicuro, dove anche provata da sofferenze improvvise e terribili, ho sempre trovato conforto per il mio cuore e la mia anima.
Ogni angolo mi è noto, giro speditamente in ogni luogo, senza timore. Ieri sera violenza, paura, terrore hanno inondato la mia città. I miei amici, fortunatamente, stanno bene, ma quanti innocenti sono morti? Piango per degli sconosciuti, persone per me senza volto, ma la cui uccisione pesa sul mio cuore.
Sono consapevole che le parole siano inutili, abusate, ma sono l’unico strumento di cui dispongo per esternare il mio sdegno. Scrivo tutto ciò, perché sto male, perché voglio gridare che non è giusto, che non possiamo vivere sottomessi e nel terrore.
Ero a Parigi, l’altra settimana sul metrò affollato ho pensato più volte di quanto sarebbe stato semplice compiere una strage, di come una grande città sia vulnerabile ed è vero lo è, siamo impotenti, ma abbiamo il diritto di vivere e di farlo in piena libertà come abbiamo sempre fatto finora, ovunque noi siamo.
I francesi sono un popolo nazionalista, unito, stanotte i parigini hanno aperto la loro porta a chi non poteva rientrare a casa propria dimostrando ancora una volta la loro solidarietà. Io, da loro, ho sempre ricevuto un aiuto, una parola, un sorriso e spero con tutto il cuore di continuare ad essere accolta come lo sono stata finora e di riuscire a percepire ancora questa città come il mio “porto sicuro”.
martedì 10 novembre 2015
Eccoci qui, questa volta più rilassate, a partecipare all'MTC
I vincitori della sfida del mese precedente sono i mitici Monica e Luca che ci  hanno rapito con la creazione del pollo matriosca, magistralmente immortalato! Una coppia ha vinto e quindi anche il tema del mese deve essere doppio: sugo a cottura lenta e pasta ripiena.
Magali ed io, durante la cottura del sugo, abbiamo avuto il tempo di ringraziare tutti i santi del calendario, appeso in cucina, per le regole dettate dalla redazione! Finalmente ci siamo sentite leggere e i miei gusti hanno avuto la meglio. Ero a Parigi, quando ho letto il tema mensile, e in "un lampo, lampante" ho avuto l'illuminazione. Ho pensato che i ravioli fatti in casa hanno assunto, oggigiorno, il posto d'onore di piatto della festa, perchè diciamocelo pure fra di noi, quanti si mettono così senza motivo ad impastare, sfogliare e riempire? In realtà questo tipo di pasta veniva preparato dalle famiglie contadine con gli avanzi.
Il tema doveva essere anche un piatto ispirato alle feste, ma vi confesso, che per motivi che sarebbe troppo lungo narrare, mi ritrovo a festeggiare il Natale solo con l’Ultradoppio e Magali, e per me invece è sempre stata una ricorrenza da compagnia numerosa, quindi per questo a casa mia, me ne assumo la piena responsabilità, si vive proprio in sordina, fuggendo sempre più spesso in Francia dove, per fortuna, il 26 dicembre non è festa!
Quindi alla fine ho creato questi ravioli con un ripieno con ingredienti "pensati", ma che, potrebbe tranquillamente essere fatto di avanzi, e ho preparato un sugo che come diceva mia Nonna ha pippiato per due ore.
Per il ripieno ho utilizzato patate dolci a pasta arancione che trovo solo in Francia e visto che ero lì ho comprato anche i formaggi! Solo alla fine quando abbiamo pappato, si è avuta la conferma del gusto della pasta unito al sugo e, devo dire, che tutti abbiamo apprezzato.
Ho seguito la ricetta della sfoglia di Monica e Luca (dividendo le dosi per cinque) e la sempre stupenda infografica di Daniela.
Come Alice aveva il giorno del "Buon non compleanno", io vi presento i miei ravioli della "non festa", perchè al di là della retorica, le ricorrenze, le date importanti non sono scandite dal cibo, ma da emozioni e ricordi che albergano dentro ognuno di noi.
Un'idea per far "asciugare" i ravioli: io prendo lo stendibiancheria, ci metto sopra una tovaglia che non uso più e la fisso lungo il perimetro con le mollette da bucato, poi sopra infarino un pochino e metto i ravioli, così asciugano ben bene, visto che sotto passa l'aria, non essendo poggiati su un piano pieno.
Ravioli
Ingredienti per i ravioli (ne ho fatti 60 + 3 gatti):
300 g di patate dolci a pasta arancione
70 g di formaggio di capra fresco
40 g di formaggio roquefort
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
40 g di erba cipollina
1 uovo
1 cucchiaio di aceto balsamico
50 g di gherigli
noce moscata grattata
sale
pepe

Sugo a cottura lenta:
50 g di fiocchi di soia
4 dl di brodo vegetale
500 g circa di passata di pomodoro fresco, che congelo sempre a settembre
1 bicchiere e mezzo di vino rosso (io ho utilizzato del dolcetto)
1 carota
1 gamba di sedano
1 cipolla
1 rametto di rosmarino
prezzemolo
olio di oliva
un pizzico di zucchero
sale

per la pasta di Monica e Luca:
160 g di farina debole
80 g di semola rimacinata di grano duro
1 uovo medio a temperatura ambiente
acqua q.b.
un pizzico di sale


Preparazione:
cuocete i fiocchi di soia nel brodo vegetale, circa 10 minuti dall’ebollizione. A fine cottura scolateli bene.
Pelate ed affettate finemente la cipolla, pulite prezzemolo, carota, gamba di sedano e rosmarino, tritate il tutto finemente con la mezzaluna. Mettete in una casseruola con dell’olio e fate soffriggere.
Aggiungete la soia, zucchero e sale, aggiungete il vino e fate evaporare dolcemente circa 30 minuti. Aggiungete la passata di pomodori, mettete un coperchio e fate e mescolare di tanto in tanto. Fate cuocere, a fuoco basso, per circa 1 ora e mezzo, mescolando di tanto in tanto. Tenete presente che più cuoce meglio è.
Sulla spianatoia fate la fontana con la farina, al centro aggiungete l’uovo, un pizzico di sale ed iniziate ad impastare. Man mano che impastate aggiungete l’acqua fino ad ottenere una pasta liscia e omogenea, aggiungete l’acqua pian piano, facendola assorbire prima di aggiungerne altra, lasciate l’impasto a riposare sulla spianatoia coperto a campana con una ciotola per lo meno 30 minuti prima di stenderlo per fare i ravioli.
Per il ripieno: fate cuocere le patate dolci in acqua, pelatele e passatele. Tagliate finemente l’erba cipollina utilizzando una forbice.
Sgusciate le noci e tritate i gherigli.
In una scodella mescolate bene, con l’aiuto di una forchetta, il formaggio di capra, il roquefort e il parmigiano, in modo da formare una crema che aggiungete alle patate. Mescolate e aggiungete l’uovo, i gherigli, l'aceto, la noce moscata, sale e pepe, amalgamate bene il tutto.
Riprendete l’impasto lasciato riposare, tagliatene un pezzetto ed iniziate a stenderlo con la sfogliatrice fino ad arrivare al penultimo passo (alcuni li ho fatti anche più sottili arrivando all’ultimo passo), quindi l’ho stesa sullo stampo spolverato di abbondante semola, ho messo il ripieno, coperto con la seconda sfoglia, ho premuto bene sui bordi per saldare la pasta ed ho premuto bene sui bordi per saldare la pasta ed ho tagliato i ravioli con la rotella dentellata.
Io ho utilizzato uno stampo per ravioli da 12 (un po’ più grossi di quelli di Monica e Luca e),
Fate cuocere i ravioli in acqua abbondante salata, io li ho fatti cuocere 6 minuti, scolateli con l’aiuto di una schiumarola, conditeli con il sugo e spolverizzateli con il parmigiano.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.

domenica 8 novembre 2015
E' sabato sera sono tornata da qualche ora, ho ricette già fatte da proporvi, ma devo scriverle e sono stanca, quindi oggi solo tante foto, scatti tra settembre e novembre della mia amata città! Ne ho ancora tante da mostrarvi con la speranza di non annoiarvi. Quando sono lì e ho un po' di tempo libero, cammino tantissimo, mi guardo sempre intorno, scatto foto, chiacchiero con gli sconosciuti, perchè i parigini sono persone con le quali è facilissimo attaccar discorso, se mangi un croissant per strada qualcuno ti augura "Bon appetit", ti parlano del tempo mentre aspetti il bus che non arriva, ti chiedono indicazioni sul metrò da prendere, insomma qualsiasi occasione è buona per far "due parole".
La foto di Magali, per me, è impagabile.

domenica 1 novembre 2015
Più volte vi ho parlato della mia amica Laura, per voi non ha un volto, ma è stata presente sul blog parecchie volte, perchè mi "passa" delle ricette che io sperimento, perchè ottime e di sicura riuscita. Visto che questo è il periodo della zucca, che soprattutto io amo molto, ecco qui questa torta salata proprio di "stagione". Io ho utilizzato la “solita pasta” voi potete utilizzare la brisé o quella che preferite. Per l'ultradoppio carnivoro è stata servita accompagnata a dello speck.


Torta salata di Laura
Ingredienti:
per la pasta per una tortiera di cm 23 di diametro:
250 g di farina
125 ml di acqua
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
1 cucchiaino raso di bicarbonato di sodio

Per il ripieno:
500 g di zucca pesata sbucciata e cruda (io ho utilizzato la “Modenese” meno acquosa)
3 foglie di alloro
200 g di ricotta
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
la scorza grattugiata di un limone
60 g di mandorle tritate
sale
pepe

40 g di mandorle a lamelle (io le ho utilizzate grattugiate)

speck

Preparazione:
per la pasta: in un recipiente (io ho utilizzato un comune robot da cucina) mettete la farina, il bicarbonato di sodio, il sale e l’olio e aggiungere, poco per volta l’acqua finchè non si otterrà un impasto elastico, ma non troppo compatto. Avvolgere la pasta matta nella pellicola e farla riposare per almeno 30 minuti.
Pulite la zucca tagliatela a pezzetti, aggiungete un pochino di sale e le foglie di alloro e fate cuocere al vapore.
Una volta cotta frullatela e mettetela in un’insalatiera, aggiungete la ricotta, il parmigiano e amalgamate bene. Aggiungete l’uovo, la scorza del limone e le mandorle (60 g), regolate di sale e pepe, mescolate bene il tutto.
Stendete la pasta in una sfoglia sottile, rivestite una tortiera precedentemente foderata con carta forno, bucherellare la pasta con i rebbi di una forchetta e mettete il composto. Livellate bene e spolverizzate con le mandorle restanti.
Infornare a 180° per 25-30 minuti. Lasciare raffreddare e servire.
Chi lo desidera la può servire con delle fette di speck.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"

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